Come ricordare Don Giacomo Pulcini....?


Noi abbiamo arricchito la denominazione dell'associazione Ager Faliscus da lui ideata, aggiungendo (presso il notaio Dominici di Ronciglione nel 1999) il suo nome nell'intestazione. Inoltre conoscendo il suo amore e dedizione verso la Chiesa, dopo la sua morte, ci siamo presi l'incarico di collaborare con i parroci che si sono succeduti alla guida delle parrocchie del centro storico, nel tenere aperte per ogni occasione religiosa e curare le chiese di San Francesco e San Gregorio presso le quali egli è stato sacerdote per cinquanta anni. Al centro del suo agire è sempre stata l'evangelizzazione dei giovani e meno giovani e l'accoglienza di chiunque cercasse un consiglio o un conforto in qualsiasi momento del giorno e dell'anno. la sua cura per i giovani della GIAC e dei gruppi sportivi affiliati, per gli artisti della "Soffitta"; per gli universitari del Gruppo Universitario Cattolico, dei maestri iscritti all'AIMC per gli agricoltori della Coltivatori Diretti è sempre stata puntuale e costante nel tempo. Ogni occasione era buona per incoraggiare e mettere in risalto la creatività e le risorse intellettuali dei civitonici antichi e moderni. il suo sapere cresciuto con anni di studi e ricerche storiche non è stato mai egoistico, lo ha condiviso con decine di studenti delle varie facoltà universitarie di Roma che gli debbono la buona riuscita di esami e tesi di laurea. Il suo fiore all'occhiello era comunque la "comunicazione" intesa nel senso moderno del termine: fin dal suo ingresso come parroco della parrocchia di San Gregorio nel 1948, dove successe al suo mentore Don Goffredo Mariani, egli utilizzò anche la "carta stampata" per colloquiare con i suoi parrocchiani ai quali distribuiva durante i giorni delle benedizioni delle case un giornale intitolato "la parrocchia di San Gregorio". a quel foglio successe il periodico Numero Unico che diverrà poi Voce Falisca per arrivare alla pubblicazione di una dozzina di "quaderni" in cui ha sviluppato vari aspetti della storia di Civita Castellana. E' stato innovatore nell'uso dei nuovi mezzi di comunicazione trasmettendo la Santa Messa attraverso radio Punto Zero o organizzando prediche con l'ausilio di diapositive che catturavano l'attenzione anche del più distratto dei fedeli. Come non ricordare la sua  ventennale collaborazione con la pagina diocesana di Avvenire "Lazio 7" di cui era uno dei principali articolisti e redattore?  Di fronte agli innumerevoli aspetti della sua poliedrica personalità di studioso e insegnante e pubblicista forse può sfuggire la sua coerenza di vita  in quella che era la sua missione principale: essere prete per sempre e da sempre.Il Sig. Augusto Conti, che lo conobbe nel 1944 è stato testimone della sua fede di giovane sacerdote che, sfollato nelle campagna circostante con la sua famiglia, tutti i giorni, malgrado il pericolo dei ripetuti bombardamenti alleati si recava a Castel Sant'Elia o a Civita Castellana per assistere alla Santa Messa.
 a cura di Patrizia Fantera - Presidente Associazione Ager Faliscus "don Giacomo Pulcini"